Facebook
mi fagocita e mi monopolizza, ogni giorno racconto le mie attività e
la mia vita. Do per scontato che tutto il mondo abbia un profilo e ci
passi parte del suo tempo.
Contemporaneamente,
mi riprometto ciclicamente di scrivere anche su questo blog in modo
costante, perché non voglio affidare tutta la mia storia a Facebook.
Sono
promesse da marinaio.
Alterno
momenti di scrittura a mesi interi in cui sparisco. Ho riflettuto
sulle ragioni di questo comportamento. Forse scrivere sul blog lo
percepisco come una imposizione, un compito in classe e da “ribelle
inside” compio un atto autolesionistico rifiutandomi di scrivere.
Vabbè
a parte queste psicoseghe, voglio ricominciare a scrivere delle tante
novità, ad esempio tra venti giorni parteciperò alla Roma per Uno,
la prima grande solitaria italiana, e dare il giusto spazio qualche
bella storia accaduta in questi mesi.
Voglio
ripartire presentando un video molto speciale: una lunga intervista
dove parlo del mio passato, delle mie paure e dei miei sogni. Il mio
“confessore” è il grande giornalista e amico Marco Tarozzi, alla
regia Simone Barbuti. Come scenografia la mia mostra fotografica
“Oceano in Una Stanza” durante la tappa bolognese.
Andiamo
avanti...perché tutto ciò che voglio è dall'altra parte della
paura.
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